STEFANO CONTE cita John Everett Millais, fotografando Alisea nell’acqua, avvolta dai fiori proprio come l’Ophelia, uno dei dipinti-simbolo dei preraffaeliti.
“Le sue vesti si gonfiarono, e come una sirena per un poco la sorressero, mentre cantava brani di canzoni antiche, come una ignara del suo stesso rischio, o come una creatura nata e formata per quell’elemento.”
Così Shakespeare descrive il mistico commiato alla vita di Ophelia, una “vecchia fiamma” di Amleto.
Un’ addio calmo, quasi discreto, placido come le acque che abbracciano la modella Alisa, illuminate qua e là da dai fiori che agiscono da veri e propri “colpi di colore”, ad incorniciarle il viso e i panneggi diafani.
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