“Saranno insostenibili le conseguenze su un settore economico grande e frammentato, costituito in gran parte da piccole imprese già in ginocchio“: così si esprime l’associazione di categoria Cosmetica Italia sulla misura che sbarrerebbe le porte dei saloni di acconciatura ed estetica fino al 1 giugno.
Le conseguenze saranno la cessazione definitiva di circa un terzo delle attività – fino a 50.000 negozi, con la probabile ricaduta occupazionale per oltre 100.000 addetti, e la diffusione di lavoro nero a domicilio senza controlli e senza sicurezza, con il pericolo di incrementare i contagi che invece le misure predisposte vorrebbero evitare.
L’attività di parrucchieri e centri estetici genera un volume di affari che supera i 6 miliardi di euro e impiega oltre 263.000 addetti.
Il 90% delle 130.000 imprese è costituito da unità con una media di 2 persone occupate all’interno dei Saloni, capaci di generare fatturati e margini appena sufficienti a garantire la gestione giornaliera dell’attività.